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Advocacy, Attivismo

Lesbica* vs saffica: quali sono le differenze?

Autore: hervoice

Ti è mai capitato di trovare, magari online o sui social, il termine “saffica”?

Si tratta di un termine che sta prendendo piede per indicare in modo ampio le “donne che amano altre donne”. Ma che differenza c’è rispetto a “lesbica”, se ce n’è una?


Le origini delle parole “lesbica” e “saffica”

Il dibattito sull'uso dei termini per definire l'amore tra donne è un tema sempre in divenire, a volte anche controverso. La spinta verso un linguaggio sempre più inclusivo, che supera i rigidi binarismi e i paradigmi inflessibili della cultura patriarcale contribuisce molto a questo dibattito aperto. Due termini in particolare sono utilizzati in questo contesto - e non stupisce che entrambi derivino dalla stessa figura fondamentale, la poetessa Saffo:


Lesbica: termine dalle radici antiche, deriva dall'isola di Lesbo, luogo di nascita di Saffo. Inizialmente, indicava semplicemente un'abitante di Lesbo, ma nel tempo si è esteso al significato più ampio di donna che ama altre donne. E’ il termine più “vecchio” tra i due (utilizzato dal movimento per i diritti delle donne lesbiche fin dagli anni ‘70), e quindi più conosciuto. Forse per questa sua storia, è anche il termine più stigmatizzato, usato ancora oggi come insulto.


Saffica: anche questo termine deriva dalla poetessa greca Saffo, famosa per le sue liriche d'amore rivolte ad altre donne. Originariamente, "saffico" si riferiva specificamente alle relazioni amorose tra donne. Oggi viene usato spesso per indicare in modo più ampio non solo le donne esclusivamente attratte da altre donne, ma più in generale tutte le persone che si identificano nell’esperienza dell’amore di una donna per una donna.

E’ importante tenere a mente che ogni persona interpreta le proprie esperienze, e le parole che usa per descriverle, a modo suo. Con queste definizioni vogliamo aiutare a fare chiarezza, non “obbligare” nessuna* a usare un termine o l’altro, o a interpretarlo solo in un modo. Ma se dovessimo semplificare: “lesbica” è un termine con un trascorso storico e politico, un’identità, un essere; “saffica” è un termine in un certo senso nuovo, che identifica l’esperienza comune di amare una donna in quanto donna - applicandosi quindi a molte esperienze simili eppur diverse di donne bisessuali, pansessuali, trans, intersex e persone non binarie.

Perché "lesbica" è diventato un termine inclusivo

Il termine "lesbica" ha acquisito un significato sempre più ampio e inclusivo, diventando il termine più comunemente utilizzato per indicare tutte le donne che provano attrazione sessuale e/o emotiva per altre donne. In alcuni casi, questa ampiezza è segnalata dall’uso di un asterisco alla fine: lesbica* (è questo il caso, per esempio, del network ELC, EuroCentralAsian Lesbian Community). In ottica estesa e intersezionale, lesbica* indica una donna che si identifica nell’esperienza dell’amore per un’altra donna. In questa accezione, lesbica* e saffica possono essere considerati sinonimi. I motivi per cui lesbica* viene usato anche in questo modo sono vari:

Semplicità e diffusione: "lesbica" è un termine breve, diretto e facilmente comprensibile, che è entrato nel linguaggio comune e che tutte conoscono.

Inclusività: Copre una vasta gamma di identità di genere (donne cis, trans, intersex e non binarie) e orientamenti sessuali (bisessualità, pansessualità) che hanno sempre fatto della comunità lesbica e dell’esperienza queer delle donne.

Visibilità: L'utilizzo diffuso di "lesbica" ha contribuito a rendere più visibile e riconoscibile l'identità lesbica in quanto diversa e con rivendicazioni specifiche rispetto agli uomini gay, che in quanto uomini hanno sempre ricevuto (nel bene e nel male) la maggior parte dell’attenzione da parte della società.

Storia e movimento: È stato adottato e rivendicato dal movimento lesbico, diventando un simbolo di orgoglio e identità; ancora oggi non è stato superato lo stigma dell’essere additata come “lesbica” e non è raro trovare donne che abbiano paura a identificarsi come tali.

Saffica: un termine ampio e inclusivo

“Saffica” ha cominciato a essere usato soprattutto online per indicare la comunità ampia delle donne che si identificano nell’amore per altre donne, anche in senso non esclusivo, e con una forte connotazione di inclusività di genere (sottolineando quindi che “donna” non indica solo la donna cis). Questo uso è dovuto a:

Rivendicazioni di comunità specifiche: è utilizzato nelle comunità bisessuali, pansessuali e aroace per indicare l’attrazione per altre donne in termini non stigmatizzanti. Allo stesso tempo, vuole sottolineare le peculiarità e le discriminazioni specifiche di queste comunità, in parte diverse da quelle delle donne che provano attrazione esclusiva per le donne.

Nuova sensibilità e transfemminismo: vuole includere al suo interno anche le persone non binarie e le donne trans o intersex.

Connotazione culturale: Spesso utilizzato per evocare un'atmosfera romantica, poetica e legata alla tradizione culturale.

Relazioni romantiche: A volte preferito per indicare relazioni amorose profonde e intense, in contrapposizione a un'accezione più strettamente sessuale.

Purtroppo, appunto perchè “lesbica” è un termine ancora in parte stigmatizzante, nella società è una parola anche fortemente sessualizzata e non è raro trovare giovani ragazze* e donne* che preferiscono non usarlo. Questo può essere uno dei motivi per cui il termine “lesbica” viene rifiutato in favore di un termine nuovo e meno usato (e quindi meno sessualizzato) come “saffica”.

Perché il dibattito è ancora aperto

Nonostante "lesbica" sia il termine più diffuso, il dibattito sull'uso dei termini continua. Alcuni motivi:

Fluidità delle identità: L'orientamento sessuale è un aspetto fluido e complesso, e le persone possono preferire termini diversi in momenti diversi della loro vita.
Politica del linguaggio: Il linguaggio è in continua evoluzione e il significato dei termini può cambiare nel tempo.

Intersezioni identitarie: Le identità delle persone sono multidimensionali e si intersecano con altri aspetti come razza, etnia, classe sociale e disabilità.

In definitiva, la scelta di utilizzare "lesbica" o "saffico" è una questione personale e dipende dalle preferenze individuali e dal contesto. L'importante è creare uno spazio sicuro e accogliente per tutte le identità e rispettare le scelte di ciascuno. Il dibattito sui termini è un'opportunità per riflettere sulla complessità delle identità e promuovere una maggiore comprensione e accettazione.
In continuità con la lotta per l’affermazione dei diritti delle donne LBTI+ in Italia e nel mondo, HerVoice usa lesbica* con orgoglio.