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Advocacy, Attivismo

Lesbica: un termine ancora carico di pregiudizi

Autore: hervoice

Il termine lesbica* indica una donna* che si identifica nell’attrazione e nell’amore per le donne*.

Nonostante i progressi fatti nella lotta per i diritti LBTI+, questo termine continua a essere utilizzato in modo inappropriato e spesso offensivo, portando con sé un bagaglio di pregiudizi e stereotipi che hanno profonde ripercussioni sulla vita delle donne lesbiche*. Rivendicare con forza e senza vergogna l’identità lesbica è parte integrante della lotta per i diritti delle donne.

La sessualizzazione e denigrazione delle donne lesbiche*

Uno dei problemi più evidenti legati all'uso del termine "lesbica" è la sua frequente sessualizzazione. Spesso viene utilizzato in modo riduttivo, associato a comportamenti sessuali considerati devianti o eccessivi. Questa sessualizzazione non solo è offensiva, ma contribuisce a creare un'immagine stereotipata e distorta della sessualità femminile, nutrita dall’immaginario pornografico. Una veloce ricerca su Google Trends mostra che nell’ultimo anno in Italia le ricerche su Google del termine “lesbica” sono associate ad argomenti di tipo pornografico in maniera ricorrente (5 argomenti su 18, dove gli altri sono tutti indipendenti e slegati tra loro: vale a dire, “lesbica” è una ricerca frequente associata a varie query pornografiche). 

La sessualizzazione del termine "lesbica" si intreccia con la più generale oggettivazione delle donne nella nostra società. Le donne lesbiche*, in particolare, vengono spesso rappresentate nei media e nella cultura popolare come oggetti del desiderio maschile, piuttosto che come soggetti con una propria identità e desideri. Questa rappresentazione stereotipata ha conseguenze negative sulla percezione sociale delle donne lesbiche*, che vengono spesso viste come perturbanti dell’ordine costituito (=patriarcale ed eterosessista) o perfino pericolose; quello stesso pericolo le rende affascinanti ed esotiche, diverse dal “normale” e dal normato e per questo ossessivamente cercate sui siti porno di tutto il mondo.

Non stupisce quindi che il termine "lesbica" sia usato come insulto, e che alcune ragazze e donne non vogliano usarlo, percependolo come “sporco” o “sessuale”.

Le conseguenze sociali

La sessualizzazione e la denigrazione del termine "lesbica" hanno conseguenze profonde sulla vita delle donne lesbiche*. Queste possono includere:

Violenza: Le donne lesbiche* sono esposte a violenze fisiche e psicologiche non solo in quanto donne LBTI+, ma anche in quanto donne in una società patriarcale.
Discriminazione: Le donne lesbiche* possono subire discriminazioni sul lavoro, nella scuola e in altri ambiti della vita sociale.
Isolamento: La paura di essere giudicate o rifiutate può portare le donne lesbiche* a nascondere la propria identità, causando un profondo senso di solitudine e isolamento. In particolare, il rifiuto di identificarsi come lesbica* a causa dei pregiudizi di cui sopra può portare a un forte disagio e a problemi di lesbofobia interiorizzata.
Danno psicologico: La costante esposizione a pregiudizi e stereotipi può avere un impatto negativo sulla salute mentale delle donne lesbiche*, aumentando il rischio di depressione, ansia e disturbi dell'alimentazione.

Cosa possiamo fare?

Per combattere la sessualizzazione e la denigrazione del termine "lesbica", è fondamentale:

Educare: Promuovere l'educazione sessuale nelle scuole, con un'attenzione particolare all'inclusione delle identità LGBTQ+.
Sensibilizzare: Organizzare campagne di sensibilizzazione per combattere l'omofobia e la transfobia.
Rappresentare: Sostenere una rappresentazione più autentica e diversificata delle donne lesbiche nei media e nella cultura popolare.
Solidarietà: Creare comunità inclusive e solidali, in particolare (ma non solo) femminili e femministe, dove le donne lesbiche* possano sentirsi accolte e supportate.